Ethical Hacker: quali sono le competenze e quale corso frequentare

chi è l ethical hacker

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Quando si legge o si sente parlare di hacker si pensa immediatamente a un malfattore che lavora dietro a un computer e che è capace di insinuarsi nei sistemi elettronici per spiare utenti e, alle volte, ricattarli.

Non è sempre così. O meglio, nel corso dell’evoluzione del mondo digitale questa figura da spregiudicata e offensiva si è sdoppiata generando un nuovo professionista, l’ethical hacker.

Chi è l’ethical hacker? Cosa fa? Quali studi servono per diventare un professionista di questo particolare settore?

In questo articolo cercheremo di rispondere a queste domande per dare un quadro più chiaro che descrive un ruolo sempre più importante nelle aziende.

Chi è l’ethical hacker?

L’informatica e, soprattutto, il web nel secolo scorso non erano sotto gli occhi di tutti come oggi, anzi, erano perlopiù alla portata di esperti del settore, tra cui gli hacker.

Dietro a questo termine che viene associato alla pirateria digitale esistono tre diversi modi di essere hacker, come si legge sul sito Treccani:

  • White hat hacker, il cui operato corrisponde a un rigoroso rispetto dell’etica;
  • Black hat hacker, chi violi illegalmente sistemi informatici con o senza vantaggi personali; 
  • Grey hat hacker, a cui non sono applicabili queste distinzioni o che passi facilmente dall’una all’altra categoria.

Il movimento culturale hacker ha preso il via negli anni ’60 al MIT di Boston e inizialmente era guidato dalla volontà di espandere e rendere fruibile a tutti le potenzialità della rete internet, per poi prendere una deriva anche verso gli attacchi informatici a danno di aziende pubbliche e private.

L’ethical hacker è un white hat che utilizza le proprie abilità per contrastare le offensive via web dei black hat.

Oggi il lavoro di un “cappello bianco” è fondamentale per individuare criticità e sanare problemi informatici di reti digitali, software, dispositivi il cui funzionamento influisce pesantemente sull’andamento di un’impresa o di un ente pubblico.

La sicurezza informatica è un presupposto che permette di produrre beni e servizi senza il timore che tutto lo sforzo fatto venga vanificato dall’incursione di un black hat dilettante o professionista.

Cosa fa l’ethical hacker?

L’ethical hacker non è semplicemente una sentinella che resta di guardia fino a quando un malintenzionato tenta di introdursi nel territorio da lui sorvegliato, ma svolge un’attività dinamica che tende a prevenire le offensive dei black hacker.

Per proteggere le infrastrutture digitali l’ethical hacker fa attività di analisi dei sistemi informatici ed esegue anche vere e proprie simulazioni di attacchi per far emergere tutti i possibili canali di intrusione e i probabili danni che sarebbe in grado di causare un black hat competente e motivato.

Nello specifico, un ethical hacker si occupa di:

  • Simulare attacchi informatici eseguendo penetration test
  • Controllare che i dati sensibili custoditi siano al sempre al sicuro
  • Identificare le brecce digitali da cui può entrare un hacker

Grazie alla conoscenza dei linguaggi di programmazione, dei tool, delle tecniche di hacking, il white hat utilizza tutte le sue doti personali e il suo know-how professionale per scandagliare i sistemi informatici di cui è responsabile e per testare ogni falla della cyber sicurezza che può diventare una grande e problematica voragine.

Un ethical hacker è sicuramente indispensabile in grandi società che potrebbero essere immobilizzate dall’azione di pirati informatici, ma lo sarà sempre di più anche in piccole e medie imprese in cui la digitalizzazione sta conquistando sempre più spazio, dalla gestione alla produzione, dalla comunicazione all’assistenza del cliente.

La sicurezza delle infrastrutture collegate in rete è basilare per banche, assicurazioni, industrie, agenzie che si occupano di analisi di dati, gestori di apparati di telecomunicazioni, ma questo elenco probabilmente si espanderà sempre di più nel corso dei prossimi anni.

Ecco perché questa figura professionale è sempre più richiesta da un’ampia fetta del mondo del lavoro.

Come diventare ethical hacker?

Un professionista che si occupa di cyber security deve avere skills e formazione all’altezza del ruolo che ricopre.

Non ci si può improvvisare ethical hacker e non ci si può rivolgere a un conoscente appassionato di informatica per l’analisi degli apparati digitali della propria azienda, perché il rischio è davvero alto.

Per diventare un white hat professionista bisogna avere buone basi personali, una grande passione per l’informatica e, soprattutto, è indispensabile seguire un percorso di studi mirato che possa amplificare le abilità di un talentuoso dilettante per trasformarlo in un vero e proprio ethical hacker.

È vero, ci sono alcuni sporadici casi in cui un black hat passa dalla parte dei buoni dopo anni di attacchi pirateschi, ma non è consigliabile per un’azienda cercare un responsabile della sicurezza informatica tra coloro che utilizzano la rete per creare danno.

Lo studio e la passione restano i confini in cui costruire una carriera da ethical hacker lunga e proficua.

Il corso di Ethical Hacking Infobasic

A Pescara presso l’Istituto di Alta Formazione Infobasic puoi frequentare un corso di Ethical Hacking pensato proprio per formare professionisti pronti a entrare nel mondo del lavoro fin da subito.

Il percorso di studi prevede 200 ore di lezioni suddivise in due moduli:

  • Funzionamento e installazione di una rete informatica e della sua manutenzione
  • Tecniche di attacco e di difesa dei sistemi informatici

In una prima fase lo studente apprende come costruire una rete informatica e come gestirla, così da capire ogni dettaglio tecnico di queste infrastruttura su cui viaggiano dati, successivamente passa allo studio di metodi per simulare attacchi hacker e per individuare soluzioni efficaci per minimizzare il pericolo di attacchi di pirati informatici.

I principali requisiti di base per poter frequentare questo corso che ti farà diventare un ethical hacker professionista riguardano l’ottimo utilizzo del computer, il possesso del diploma di scuola superiore, meglio se con specializzazioni tecniche e informatiche, età tra i 18 e i 29 anni.

L’obiettivo del corso è quello di collocare il maggior numero di studenti nelle aziende partner, infatti al termine del ciclo di studi verranno organizzati colloqui che possono portare a un concreto lavoro nel settore della cyber security.

Se vuoi diventare white hat ed entrare nel mondo del lavoro digitale, vieni a scoprire il nostro corso di Ethical Hacking.

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