Chi desidera intraprendere una carriera digitale cimentandosi nel Web Design deve conoscere gli strumenti che permettono di realizzare siti esteticamente accattivanti e funzionalmente perfetti.
In particolare è necessario sapere quali sono i linguaggi di programmazione più utilizzati e, soprattutto, è fondamentale saperli utilizzare per raggiungere gli obiettivi che vengono definiti nei progetti.
In questo articolo prenderemo in esame 4 linguaggi che un Web Designer deve assolutamente studiare:
- PHP
- HTML
- CSS
- Javascript
Andiamo a vedere le caratteristiche di ognuno.
PHP: il più semplice e il più usato tra i linguaggi di programmazione
Iniziamo con la definizione che sta dietro all’acronimo PHP, che alla sua nascita stava per Personal Home Pages, mentre ora sottintende il concetto di Hypertext Preprocessor.
Questo linguaggio di programmazione è frutto del lavoro di Rasmus Lerdorf che nel 1994 lo ha creato per sviluppare pagine web dinamiche e da quell’anno, versione dopo versione, si è diffuso a macchia d’olio grazie alla sua flessibilità e alla semplicità nell’apprenderne i meccanismi funzionali.
Attraverso il PHP sono stati sviluppati molti software open source che tutti gli appassionato di informatica e digital marketing conoscono, ad esempio:
- WordPress
- Magento
- Prestashop
- Symfony
- CodeIgniter
Oggi il PHP è arrivato alla versione 7.4 ed è utilizzato da 8 siti su 10, dato dichiarato da W3Techs con le seguenti parole: “PHP viene utilizzato dal 79,0% di tutti i siti Web di cui conosciamo il linguaggio di programmazione lato server”.
È chiaro il motivo per cui bisogna assolutamente conoscere questo linguaggio se si vuole lavorare professionalmente come sviluppatore web.
HTML: uno dei linguaggi di programmazione più conosciuti
HyperText Markup Language è ciò che di solito tutti chiamiamo HTML e, come si evince dal nome esteso, è un linguaggio a marcatori con cui si costruiscono pagine web.
È proprio attraverso l’architettura HTML che vengono creati gli aspetti grafici di pagine web e applicazioni, ovvero il layout dei contenuti che appaiono sugli schermi quando navighiamo su un sito o apriamo un’app.
Si torna ancora una volta negli anni ’90 per ripercorrere l’evoluzione di questo linguaggio e stavolta la terra natia è Ginevra. Al CERN tra il 1989 e il 1993 Tim Berners-Lee ha lavorato a progetti che hanno dato vita al client WWW (World Wide Web), all’HTTP (Hypertext Transfer Protocol) e, poi, all’HTML.
Praticamente ogni volta che una persona accede a internet entra in contatto con qualche piattaforma realizzata in HyperText Markup Language e, quindi, è uno dei principali strumenti nella cassetta degli attrezzi virtuale di un Web Designer.
CSS: un altro dei linguaggi di programmazione fondamentali per il web
Il CSS è strettamente legato a HTML e a XHTML perché anche questo linguaggio viene usato per curare l’aspetto visivo dei siti internet e delle piattaforme digitali.
La sigla può essere tradotta nella nostra lingua come “Fogli di Stile a Cascata”, ma il significato originale in inglese di CSS è “Cascading Style Sheets”. Questo linguaggio si è reso necessario per rendere fruibili con maggiore semplicità i contenuti delle pagine web, quindi per dare considerevoli vantaggi agli sviluppatori e anche agli utenti.
In effetti il CSS ha il compito di dividere i contenuti di ogni pagina HTML dal corrispondente layout, ottenendo così una fruizione migliore di testi, immagini e di tutto ciò che appare all’interno di un sito e, inoltre, consentendo una programmazione più flessibile.
Le norme di riferimento di questo linguaggio sono dettate da W3C (World Wide Web Consortium), organizzazione che si occupa proprio di creare degli standard per protocollo di comunicazione e, in generale, per il World Wide Web.
Javascript: sul podio dei linguaggi di programmazione più richiesti
Javascript è il linguaggio che viene più comunemente utilizzato dai Multimedia Designer per creare aspetti interattivi all’interno di siti web e applicazioni.
La sua nascita e la sua evoluzione sono strettamente legate a internet e alla necessità di rendere più “smart” le pagine web, agevolandogli utenti e facendoli navigare secondo percorsi definiti a priori.
Padre di questo strumento è l’informatico americano Brendan Eich, che lo chiamò Mochan, nome modificato poi in LiveScript e infine con il nome con cui tutti lo conosciamo oggi.
Javascript è ciò che ravviva le pagine facendole passare da un luogo statico a uno dinamico.
Questo linguaggio viene usato, ad esempio, per dare suggerimenti mentre si digita un testo (come succede su Google quando si inizia a digitare una query), inserite bottoni, menù, collezioni di immagini, messaggi e notifiche.
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