Packaging design: uno strumento di comunicazione visiva

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Hai mai fatto caso quando, al supermercato, scegli un prodotto al posto di un altro? E come mai il prodotto che hai deciso di acquistare ti sembra più affidabile o più buono rispetto ad un altro? La risposta ad ogni domanda risiede proprio nel packaging, che non è una banale confezione o un imballaggio nel quale viene racchiuso un prodotto.

Il packaging, nato in origine per proteggere il suo contenuto, con gli anni si è trasformato in un vero strumento per attirare l’attenzione fino a diventare un elemento di pura comunicazione visiva in grado di influenzare le decisioni di acquisto del consumatore. Il packaging design definisce la personalità di un prodotto. Ed è strategia e persuasione.

Corso di Creative & Multimedia design a Pescara per diventare packaging designer

La figura professionale che si occupa della creazione del packaging di un prodotto è il graphic designer, che, specializzato in packaging design, oltre alla progettazione di volantini e brochure, può essere chiamato a realizzare confezioni prodotto. In questo caso, gli aspetti da considerare sono diversi e vanno studiati in maniera approfondita, perché il packaging può comportare il successo, ma anche il fallimento di un prodotto e di conseguenza, può incidere sull’aumento o sulla diminuzione delle vendite.

Nella progettazione del packaging, tra gli elementi da considerare, come sanno i nostri alunni del corso di Creative & Multimedia design, c’è quello visivo. L’essere umano, infatti, dà priorità a questo senso rispetto agli altri: quante volte ti sarà capitato di provare emozioni osservando un colore? È la psicologia del colore, la disciplina che aiuta non solo nella creazione di un logo, ma anche nel packaging design.

Spesso, inoltre, il packaging identifica un prodotto: per tutti è ormai normale trovare il latte nei cartoni di tetrapack, o il tonno nelle lattine. Ecco perché si parla di packaging iconici.

Tanti sono gli esempi di packaging del passato da ripercorrere, per farti un’idea di quanto sia importante questo elemento per un prodotto, che, da oggetto qualsiasi, può diventare un oggetto di culto.

Packaging design: quando il packaging di prodotto diventa icona cult

packaging iconico: la bottiglietta della Coca-Cola

In alcuni casi del passato, i packaging sono così iconici da essere ricordati molto più del prodotto in sé. Stiamo parlando, ad esempio, della bottiglia in vetro della Coca-Cola. Progettata nel 1915 dal packaging designer della Root Glass Company, la bottiglietta, detta anche Contour Bottle, aveva forme eleganti e sinuose simili alla silhouette femminile e seguiva le linee guida imposte dall’azienda: il consumatore avrebbe dovuto riconoscere il prodotto anche a occhi chiusi. E fu proprio così: uno studio del 1949 dimostrò come il 99% degli americani presi come campione riuscivano a riconoscere il prodotto guardando unicamente la forma del contenitore.

Persino al supermercato, le bottiglie della Coca-Cola si distinguono dalle altre. Insomma, il packaging design delle bottigliette più famose è un vero e proprio capolavoro di progettazione, in grado di catturare lo sguardo, di diventare, in un attimo, memorabile e di richiamare alla mente il prodotto. E, con gli anni, è diventata persino un cult, perché è apparsa al cinema, nelle sequenze di film famosi ed è entrata di diritto nel mondo dell’arte, immortalata dal genio di Andy Warhol.

Esempi di packaging innovativo

Packaging design: esempi del passato. La Nutella

Se la Coca-Cola è diventata un’icona, la crema dolce a base di nocciole e cioccolato più famosa del mondo, la Nutella, ha un packaging semplice quanto innovativo, perché riutilizzabile. La crema nacque come prodotto negli anni Sessanta e venne lanciata sul mercato in Germania con un vasetto di vetro caratterizzato da una base stretta e dagli angoli sfaccettati. Nel tempo, il packaging della Nutella cambiò più volte, ma divenne un oggetto da collezionare, perché dopo aver terminato la crema, il consumatore poteva riutilizzare il packaging, trasformandolo in un bicchiere o in contenitore da tenere in cucina. Geniale, no?!

Qualche anno più tardi, invece, arrivarono le Pringles, le patatine fritte dai mille sapori, che non si presentavano in busta, come le classiche patatine, ma con un packaging ben diverso. Grazie alla ricetta che prevedeva una miscela di farine e aromi vari, e alla forma, le Pringles erano impilabili. Il packaging doveva per forza distinguersi. Ecco, quindi, come negli anni Settanta nacque il tubo di cartone rigido richiudibile con un tappo di plastica. Geniale e innovativo, anche perché le patatine al suo interno non si rompevano. Inoltre, un tale packaging rese le Pringles uniche e immediatamente riconoscibili.

packaging di prodotto. Esempi famosi

Questi sono solo alcuni degli esempi celebri di packaging del passato che hanno fatto la storia.

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